Shows

Pink Floyd Momentary Lapse of Reason Tour, Michael Jackson Bad Tour, 1988 David Zard con questi due concerti avrebbe occupato l’area dello stadio Flaminio di Roma per circa 1 mese raccogliendo circa 100mila persone. Questa è la ragione che mi ha portato nel mondo dello spettacolo. Occorreva un piano urbanistico per trovare parcheggi, servizi igienici, e gestire il traffico intorno allo stadio per 1 mese.

Nell’occasione sviluppai un piano di deviazione del traffico che due anni dopo, per i mondiali di calcio, venne adottato permanentemente, ma lavorare alla realizzazione di uno spettacolo come quello dei Pink Floyd mi diede una tale soddisfazione che poi ho continuato.

Nel 1990 feci una società di progettazione per lo spettacolo, la don Quijote, avevamo l’ambizione di portare gli standard progettuali americani nella organizzazione dello spettacolo in Italia, e così facemmo.

Uno spettacolo è fatto da tante cose, ma quella che per me è la principale è che dietro alle luci ed alle paillettes ci sia qualche cosa da raccontare, ciò che mi avvinse dello spettacolo dei Pink Floyd era la scelta di privilegiare il racconto alla mostra di sé. Tutto il contrario del buon Michael Jackson che inanellava hits accompagnandole da fantastici pezzi di danza in una confezione che serviva soprattutto a vendere meglio il disco. Alla fine credo che questa sia stata per me la discriminante: hai o non hai qualche cosa da dire o lo spettacolo è solo una confezione per vendere il disco?

E non è un caso che da lì a poco feci le mie prime esperienze teatrali da scenografo e poi a scrivere “Panama”, cercando di coniugare testo contemporaneo a metodo spettacolare.

Il naturale campo di applicazione delle tecniche dello spettacolo in teatro è il musical, è quindi naturale che mi sia poi spinto in quella direzione. L’obiettivo di oggi in campo teatrale è vedere realizzarsi la produzione di “Venus in Furs”.

In generale il problema dello spettacolo in Italia è lo stesso di cui soffrono altri settori della nostra economia. Poco mercato, e di conseguenza poche occasioni. Chi ha la fortuna di ritagliarsi uno spazio, lo difende al meglio perché chissà se ti ricapita l’occasione…

Con don Quijote abbiamo fatto molti spettacoli, mai di routine, quasi sempre dei lanci dove la spesa di progettazione si giustificava meglio, il ritorno alle scene di Claudio Baglioni nel ’93, il lancio dell’Orchestra Italiana e la prima edizione del concerto del Primo Maggio sono i tre esempi più significativi di spettacoli dove il contenuto narrativo aveva rilevanza al fine di costruire ed affermare il prodotto.

Era l’applicazione di tecniche di marketing culturale al prodotto musicale.

 

Pink Floyd Momentary Lapse of Reason Tour, Michael Jackson Bad Tour, with those two concerts in 1988 David Zard was occupying for a month the Flaminio stadium in Rome gathering 100 thousand people. This is the reason I joined the show business. They needed an urban plan to provide parking areas, services rule the car traffic around the venue for a month.

Two years later the urban plan I developed for the concerts has been adopted permanently in the occasion of the Soccer Worldwide Championship in Rome, but I got so much satisfaction working for a show as the Pink Floyd one, that I pursued to work in show business.

In 1990 I founded don Quijote with the ambition to provide USA project standards to the Italian show production, I so we did.

A show is made up of several things, but the main one for me is to have something to tell behind the lighting and the paillettes, that’s what captured me in the Pink Floyd way to put the story before themselves. The opposite of Michael Jackson’s way to perform one hit after another with fantastic dance pieces in a packaging meant to better sell the album. In the end I believe this is the line, do you have something to tell or the show is just a packaging to sell records?

And it’s not by chance I made after a few my first theatrical experiences as a designer up to write “Panama”, trying to put together contemporary writing with the big show production method.

The usual application of these techniques is the musical theatre, it’s natural then I moved in this direction. Today goal in theatre is to see become real the production of “Venus in Furs”.

In general the problem of the show business in Italy is the same of other economic sectors. The lack of market we have, and consequentially the lack of opportunities. The few that can reach a place they defend it the best they can because you never know when you’ll have a second chance…

With don Quijote we did many national and international shows, never routine one, mostly launches in which the cost of the project could be better justified, the return to the scenes of Claudio Baglioni in ’93, the launch of the Arbore’s Orchestra Italiana and the first 1st May free concert for the united Italian trade union, are three significant shows with relevant narrative content to building and placing the product.

It was the cultural marketing techniques application to the music product.

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